La complessa vicenda del restauro della Villa Reale è stata oggetto di uno studio approfondito che la ricostruisce sia sotto il profilo del suo svolgersi che dei diversi ambiti che ha interessato: dalla storia del monumento alle questioni inerenti il restauro vero e proprio sino ai controversi aspetti gestionali.
Lo studio, che costituisce la tesi di Laurea di due studenti del Politecnico di Milano, Elona Kondo e Roberto Viganò, coadiuvati dal professor Lorenzo Di Stefani, per l'anno accademico 2011-2012, ha diversi pregi fra i quali quello di essere pressoché contemporaneo alla vicenda, dunque di ripercorrerla molto da vicino.

Costituisce una guida approfondita e molto documentata che è possibile consultare scaricandola dal nostro sito cliccando qui, grazie alla disponibilità degli autori che ringraziamo sentitamente.

frontespizio tesi

Il lavoro si propone di ripercorrere le vicende che hanno portato al recupero attuale della Villa analizzando il complesso dal punto di vista storico con la successione della proprietà, e architettonico descrivendo i processi progettuali della Villa e del Parco, che si concludono con l’uccisione di Umberto I e la cessione gratuita del bene allo Stato nel 1919. Nel 1996 la Villa Reale e relativi giardini vengono ceduti, a titologratuito, ai Comuni di Monza e Milano, per garantire la conservazione degli ambienti più strettamente legati alla vita dei reali di Savoia, suoi ultimi fruitori; la cessione definisce come uniche possibili destinazioni d’uso dell’edificio principale, e delle sue pertinenze, quelle a carattere culturale, museale e di alta rappresentanza formalizzati nel Masterplan del 1999-2000.
L’esigenza di pieno recupero e valorizzazione della Villa Reale di Monza e dei Giardini di pertinenza hanno indotto nel 2003 le Amministrazioni interessate a concludere un accordo di programma al fine di promuovere un concorso internazionale di progettazione vinto dal Gruppo Carbonara che si proponeva di recuperare l’intero complesso della Villa e del Parco che avrebbe dovuto essere la linea guida per il recupero attuale. Quest’ultimo è regolamentato dall’Accordo del 2008 che permette la costituzione di un Consorzio e di un bando per definire l’appaltatore privato, concessionario degli spazi della Villa.
Si è cercato di ricreare l’intero processo, tra enti istituzionali e progettisti che hanno studiato il caso della Villa Reale proponendone visioni, finalità e utilizzi diversi. Da questa analisi sono emersi lati positivi, meramente legati al restauro, e altri negativi riguardo destinazioni improprie e gestione inadatta.
Il lavoro si conclude con delle osservazioni che sono alla base di una denuncia sugli avvenimenti e che ci hanno portato a formulare indicazioni di riuso collegate ad alternative di gestione.